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EliData rivela la sua nuova identità visiva con un logo rinnovato

Nell’occasione del 25° anniversario della fondazione, EliData, parte del gruppo TAS, è felice di annunciare il lancio del nuovo logo.    

Con una storia di prestazioni eccellenti nel fornire soluzioni innovative a banche, assicurazioni, SIM e SGR, il rebranding riflette l’impegno di EliData nel rimanere sempre all’avanguardia con un occhio attento alla sicurezza e alla sostenibilità.     

Dal 1999 EliData sostiene la comunità finanziaria dimostrando capacità nel risolvere e gestire le complessità legate al mondo del trading, dell’order routing, del reporting normativo e dello scambio armonico tra tutti i sistemi interni degli istituti finanziari.    

Il rebranding di EliData arriva in un momento in cui l’intero settore si trova ad affrontare un’evoluzione senza precedenti, in cui l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, la protezione dei dati e gli obbiettivi ESG, acquisiscono sempre maggiore rilevanza.   

Il nostro nuovo logo rappresenta non solo la nostra evoluzione visiva, ma anche il nostro rinnovato impegno verso la sicurezza informatica e la sostenibilità,” afferma Marco Connizzoli CEO di EliData, continuando: “siamo determinati ad integrare questi principi essenziali in tutte le nostre innovazioni, guidando i nostri clienti verso un futuro di servizi tecnologici chiavi in mano più inclusivi, trasparenti ed allineati ai principi ESG”.    

Il design del nuovo logo è moderno, audace, con una fusione di colori vibranti che simboleggiano affidabilità, energia e passione. Questo rinnovamento riflette la visione di EliData ad essere leader nel settore.  

Per maggiori informazioni, visitate il sito web www.EliData.it    

Contatto Stampa:

Alberto Napolitano, Marketing Specialist  

EliData S.P.A. Via Vittor Pisani, 13 Milano 

Email: Alberto.napolitano@elidata.it  

M +39  345 3998664 | Tel +39 02 32065100 


Logo_EliData

EliData è una software house fondata nel 1999, specializzata in soluzioni tecnologiche avanzate per il settore finanziario.   

Semplifica la complessità finanziaria e aiuta le istituzioni a gestire le sfide dei mercati in costante evoluzione. Con un'attenzione particolare alle banche, alle SIM, alle SGR e alle assicurazioni, EliData offre soluzioni innovative per il trading e l’order routing, per il reporting normativo delle transazioni e per lo scambio dati armonico tra tutti i sistemi interni degli Istituti finanziari. 

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Buy-back Algo: EliData lancia il nuovo algoritmo per le operazioni di riacquisto di azioni proprie

EliData amplia la suite di strategie di Algo-Trading presenti in CTS - Caronte Trading System - con il lancio della nuova feature Buy-back Algo.

Grazie a questa strategia innovativa e unica sul mercato, il trader ha l’opportunità di effettuare sul mercato operazioni di riacquisto di azioni proprie per conto di società per azioni in totale sicurezza e nel rispetto dei limiti imposti dalla legislazione dei vari Paesi UE in materia di numero di azioni, durata del programma di riacquisto e prezzo stabilito.

L’innovativo algoritmo concepito da EliData permette di agire in modo completamente automatico operando nel limite delle disposizioni legislative, sgravando il trader da impostazioni manuali per rispettare le soglie di quantità e prezzo delle azioni proprie riacquistabili.

Marco Connizzoli, CEO di EliData, commenta: “Siamo certi di offrire un algoritmo che porta valore aggiunto in termini di possibilità di azione e di nuove opportunità di negoziazione sui mercati in modo innovativo, sicuro e automatico”

Attualmente la strategia Buy-back Algo di EliData è applicabile alla negoziazione effettuata sul mercato di Borsa Italiana ed è in estensione anche su altri mercati.

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EliDataCloud: la soluzione completa per performance elevate

EliData diventa 100% Cloud offrendo un servizio ai massimi livelli di qualità e affidabilità grazie a una struttura completamente rinnovata in grado di ottimizzare i processi, migliorare la customer experience e le performance per essere sempre time-to-market.

La scelta di EliData è stata quella di affidarsi agli stessi providers di Euronext e Borsa Italiana, utilizzando i due maggiori data center italiani in ambito finanziario, che garantiscono elevati standard di sicurezza fisica e logica.

Tutti i principali players sono già, e lo saranno in tempi brevi, attestati su queste infrastrutture e tale opzione garantisce la copertura completa delle esigenze dei nostri clienti in termini di connettività di mercato/brokers/info providers, e in termini di soluzioni offrendo il servizio di proximity.

“Le soluzioni Cloud sono indicate per business critici e in costante crescita” commenta così Marco Connizzoli, AD di EliData, e aggiunge “I vantaggi di una soluzione in Cloud rispetto a una soluzione on premise, spaziano dal livello elevato delle performance e dell’affidabilità, alla fornitura di infrastruttura hardware e software sempre ultima generazione, alla garanzia di SLA adeguati alla criticità dei sistemi di negoziazione.”

Banor Sim è il primo cliente ad aver scelto la soluzione GRS@ElidataCloud, per la gestione delle segnalazioni relative all’operatività in perimetro MiFID II.

Gianluca Bellini, Business Developer di EliData, afferma: “La priorità per EliData è offrire altissime affidabilità e scalabilità, adottando un approccio alla sicurezza completo che garantisce la solidità dell’infrastruttura, sia dal punto di vista hardware che software, con l’obiettivo comune, insieme a Banor Sim, di offrire soluzioni sempre più innovative e competitive”.

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TAS sottoscrive un accordo per l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza in EliData S.p.A

TAS S.p.A. (di seguito la “Società” o “TAS”), realtà già leader in Italia nella fornitura di software e servizi per applicazioni bancarie e finanziarie, presente anche in Europa e in America, facendo seguito a quanto già comunicato il 9 luglio scorso, rende noto di aver sottoscritto, in data odierna, un accordo vincolante per l'acquisizione, inter alia, del 55% del capitale sociale di EliData S.p.A., società attiva nello sviluppo di soluzioni IT per l’industria finanziaria, con sede legale in Castiglione D’Adda (LO), (“EliData”).

Il closing dell’operazione è previsto entro il 20 settembre 2021, subordinatamente al verificarsi di alcune condizioni sospensive, tra le quali l’ottenimento dei necessari consensi da parte della banca finanziatrice di Elidata.

Con questa operazione, TAS espande la propria gamma di soluzioni dedicati all’industria finanziaria, in particolare ai mercati finanziari (Business Unit “Capital Market”), integrando l’offerta EliData, da sempre caratterizzata da un elevato standard di qualità, sia in termini di sicurezza che di compliance relativa alle normative nazionali ed internazionali nella propria Business Unit “Capital Market”.

Il Presidente di TAS, Dario Pardi ha commentato:Questa operazione rappresenta una conferma della strategia di crescita sia per linee esterne oltre a quelle interne. Con le nuove competenze e soluzioni acquisite, potremo accrescere il nostro ruolo nell’ambito delle soluzioni e servizi specialistici per la gestione della tesoreria e dei mercati finanziari. Riteniamo inoltre che la collaborazione con gli azionisti di EliData, che rimarranno nel gruppo, sia un’ulteriore conferma della validità del progetto industriale di TAS e garanzia di un loro contributo fattivo al buon risultato di questa operazione”.

L’Amministratore Delegato TAS, Valentino Bravi ha così commentato: “Riteniamo questa operazione un importante passaggio per lo sviluppo strategico dell’offerta del Gruppo TAS nell’ambito del Capital Market, una delle aree core, assieme ai pagamenti, della nostra offerta. Questa acquisizione ci consentirà di allargare la base clienti contribuendo alla crescita della nostra presenza nei mercati europei. Stiamo ora valutando, con il nostro nuovo partner, ulteriori opportunità di crescita organica ed inorganica nell’ambito del Capital Market con l’obiettivo di offrire ai nostri Clienti un’offerta sempre più ampia ed arricchita di nuove expertise e soluzioni e orientata al modello PaaS (Platform as a Service)”.

Aggiunge Marco Connizzoli, Amministratore Delegato di EliData: “L’operazione che abbiamo realizzato con il gruppo TAS è un’operazione strategica, che ci permette di assumere una dimensione più adeguata al settore di mercato nel quale ci muoviamo ed una prospettiva di sviluppo dei prodotti più veloce e completa. Con l’allargamento della base clienti e quello del catalogo prodotti siamo in grado di coprire in modo completo le esigenze dei nostri clienti e di approcciare in modo più forte i mercati esteri. Questo accordo non è una semplice aggregazione di società ma l’inizio di un percorso che ci consentirà di crescere progressivamente nelle dimensioni e nell’offerta.”

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ISO20022: Un linguaggio Universale per il Mondo dei Pagamenti e delle Segnalazioni

La crescente diffusione delle tecnologie digitali (DLT, smart contract, OpenAPI e cripto currency, …) sta accelerando la trasformazione dei servizi finanziari in tutto il mondo: soggetti che offrono soluzioni innovative e nuove strategie di partnership rendono il mercato più dinamico che mai, arricchendolo di nuove sfide e opportunità.
Come fornitore di soluzioni applicative in ambito bancario, in ognuno degli scenari nei quali ci siamo imbattuti, rileviamo che la corretta gestione dei dati rappresenta sempre di più uno degli elementi chiave nella creazione di valore all’interno dei progetti in corso.
Un appropriato contenuto informativo permette di arrivare a una conoscenza maggiore dei propri clienti e delle loro necessità, aiutando a realizzare servizi al tempo stesso più evoluti ed efficaci, in linea con le aspettative e l’esperienza d’uso dell’utente finale.

È in questo contesto che lo standard ISO20022 gioca un ruolo da protagonista.
La sua adozione nei mercati finanziari è in corso in diversi ambiti (Pagamenti, Titoli, Trade Finance, Moneta Elettronica, Forex e Segnalazioni) con differenti gradi di maturazione, raggiunti anche a seguito delle regolamentazioni in corso e delle evoluzioni infrastrutturali dei sistemi centrali, soprattutto nell’ambito della sicurezza e assistenza informatica per aziende. In ambito pagamenti, ad esempio, ci troviamo in una fase molto avanzata.
Il progetto “T2-T2S Consolidation” operativo da novembre 2022 per la migrazione in un’ infrastruttura unificata ISO20022 compliant di tutti i servizi Target di regolamento offerti dall’eurosistema e la parallela migrazione di SWIFT allo standard ISO20022 per i pagamenti Cross Border (progetto 2022-2025) sono stati al centro delle iniziative in corso, monopolizzando l’attenzione e forzando gli attori coinvolti a prendere un’importante decisione in merito alla possibile strategia di implementazione del cambio di
formato informativo.
La questione oggetto di dibatto riguarda l’ipotesi di realizzare una traduzione, presumibilmente centralizzata, dei formati contro la possibilità di realizzare una nuova elaborazione nativa ISO20022 su tutta la filiera o su parte di essa.
Le implicazioni considerate spaziano tra la volontà di preservare il maggiore contenuto informativo presente nei formati xml (ISO20022) rispetto agli attuali (ISO15022) e l’impossibilità di farlo se non adottando delle logiche di traduzione centralizzata per non intervenire sull’intera filiera delle applicazioni
coinvolte.

Quindi, mentre da una parte possiamo rilevare il maggior costo e la complessità legati all’adeguamento di una molteplicità di sistemi, dall’altra si corre il rischio di perdere informazioni utili per efficientare i processi interni (riconciliazioni, screening di conformità, controlli antiriciclaggio e maggiore tracciabilità delle transazioni) e per realizzare nuovi servizi e opportunità di business.
La scelta di come affrontare il passaggio al nuovo standard informativo su una infrastruttura operativa che coinvolge una molteplicità di sistemi legacy, spesso stratificatisi nel tempo e non indipendenti tra loro, non può avere chiaramente una risposta univoca per tutti e potrebbe prevedere dei passaggi intermedi prima di raggiungere la soluzione finale.
Se da un lato nel mondo dei pagamenti la situazione non appare chiara, diverse sono invece le considerazioni che possiamo fare nell’ambito delle segnalazioni per i mercati finanziari.
Lo standard ISO20022 viene infatti adottato con l’introduzione della MiFIDII, la normativa avviata nel 2016, resa poi effettiva nel gennaio 2018. L’introduzione dell’ISO20022 risponde alla specifica esigenza di codificare e catalogare gli strumenti finanziari all’interno di una struttura omogena e comune per tutta la Comunità Europea.
In particolare, per quanto concerne il Transaction Reporting, la segnalazione giornaliera alle autorità di vigilanza delle transazioni su strumenti finanziari effettuate dagli intermediari, riteniamo che le ragioni che hanno portato all’adozione dell’ISO20022 possano essere riassunte come segue:

  • Uniformare le segnalazioni di compravendita sia per la Banca che per il Repository di destinazione (ARM NCA);
  • Standardizzare le comunicazioni tra i mercati europei, ESMA, NCA e ARM;
  • Facilitare i controlli da parte degli enti facenti parte delle Comunità finanziaria europa.

Per quanto riguarda EMIR, la direttiva entrata in vigore il 15 marzo 2013 con la quale l’Unione Europea ha iniziato una profonda riforma nel settore degli strumenti derivati, le segnalazioni nascevano, invece, senza uno standard tecnico. Il legislatore allora stabiliva solamente i criteri base per fornire le informazioni necessarie ed ottemperare alla normativa, ma senza fornire alcun criterio condiviso di comunicazione.
Senza una sorta di alfabeto universale abbiamo rilevato da subito le prime criticità, in primis l’assenza di comunicazione univoca da parte dei soggetti finanziari alle Trade Repository, le entità che raccolgono e conservano le informazioni relative alla posizione sui derivati OTC.
Nello specifico, due le implicazioni rilevanti:

1) Oneri tecnologici impattanti nella scelta di cambiare il Trade Repository di destinazione dei contratti derivati OTC;
2) Difficoltà ad incrociare gli Unique Transaction Identifier (UTI) delle transazioni di una banca con quelle della sua controparte, con conseguenti controlli onerosi da parte di ESMA e degli stessi Trade Repository.

A fronte dell’esperienza della MiFID II e del fatto che le segnalazioni SFTR, anche loro native ISO20022, sono più similari a quelle EMIR, nel 2020 vengono completate le prime consultazioni di ESMA per EMIR Refit, volto a semplificare alcuni adempimenti, in particolar modo per gli operatori meno rilevanti che, con volumi modesti, non rappresentano un rischio importante per il sistema.
A nostro avviso, appare chiaro come sia sempre più forte l’esigenza tecnologica da parte del legislatore di uniformare EMIR verso l’alfabetizzazione dello standard ISO20022, garantendo una soluzione alle problematiche di cui sopra.
Il lavoro che è stato svolto in questi anni da parte delle Istituzioni allo scopo di standardizzare i derivati OTC permetterà una transizione più semplice verso l’ISO20022: nel 2012 i derivati OTC erano molto complessi e diversi tra di loro, mentre riteniamo che oggi il mondo di questi strumenti sia maturo per essere inquadrato con lo standard ISO20022.

Considerando entrambi gli ambiti sopra descritti, possiamo concludere evidenziando quanto segue:
punti di forza derivanti dall’adozione dello standard ISO20022:

  • ricchezza di informazioni e naturale predisposizione del nuovo formato a una evoluzione in ambito digitale possono supportare più efficacemente la trasformazione aziendale in termini di organizzazione, processi e sistemi rispetto ai propri obiettivi strategici;
  • presenza di un linguaggio universale per l’invio di informazioni finanziarie di vario genere: in particolare per quanto concerne la comunicazione dei soggetti finanziari verso i meccanismi di
    segnalazione autorizzati, i sistemi di regolamento e clearing e verso le controparti;
  • vantaggio tecnologico e riduzione delle probabilità di errore nella segnalazione con l’esistenza di controlli interni ex ante e di processi di riconciliazione e controllo ex post;
  • possibilità di creazione di software standard per la scrittura di messaggi ISO20022, programmabili per ottemperare alle varie normative

rischi a lungo termine dal mancato adeguamento alla gestione nativa del nuovo standard:

  • realizzazione di un sistema di gestione dei dati non centralizzato con conseguente limitazione del proprio potenziale di innovazione;
  • incapacità di realizzare processi più efficaci e automatizzati con successivo aumento dei costi operativi;
  • visione meno chiara dei comportamenti dei propri clienti e dei loro dati con possibile limitazione alla capacità di identificare tempestivamente nuove opportunità di business.

In questo contesto ricco di attività e processi, riteniamo che la figura di un partner tecnologico qualificato e affidabile giochi un ruolo chiave nell’accompagnare l’istituzione finanziaria nella migrazione dei sistemi verso lo standard ISO20022 nel pieno rispetto di esigenze, tempistiche e strutture del cliente.

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A cura di:

Roberto Bruschi (TAS)

Claudio AppioValentina Carloni, Irene Cosimo (EliData)

Press Releases

Antonio Attanasio nuovo Business Development Director

Dopo una trentennale esperienza in ambito IT applicato al mondo Finance, congiunta ad una lunga esperienza in aziende di primaria importanza a livello nazionale ed internazionale, Antonio Attanasio assume il ruolo di Business Development Director presso EliData Spa parte di TAS Group, azienda leader nel settore Fintech.

Di seguito, un'interessante intervista rilasciata direttamente da Antonio Attanasio.

  • Come hai iniziato il tuo lavoro e perché hai scelto proprio questo settore? 

“Più che averlo scelto, potrei quasi dire che mi ci sono ritrovato. 

Dopo una breve esperienza presso Epson verso la fine degli anni ’80 (e sì, è passato qualche anno), ho intrapreso la mia carriera nel settore finanziario entrando in Reuters, la famosa agenzia di stampa.

In quel periodo si stava sviluppando prepotentemente il mercato dei cambi in tutto il mondo.  Allora c’erano moltissime divise, in Europa non c’era ancora l’Euro ovviamente, ed ogni Stato aveva la propria divisa: Lira italiana, Marco tedesco, Franco svizzero e così via.

Il mercato dei cambi esisteva già, essendo nato ufficialmente nel 1971 con l’interruzione unilaterale della convertibilità del Dollaro americano con l’oro, dando vita alle libere oscillazioni delle monete.

L’avvento dei computer, o, meglio, dei personal computer, diede un enorme impulso a questo mercato, dove Reuters, che nel frattempo mi chiamò per infoltire il reparto IT, divenne in brevissimo tempo leader mondiale, per cui ebbe una crescita tumultuosa e velocissima in termini di giro di business e di persone.

In questa azienda ho fatto un percorso prettamente tecnico, fino a raggiungere il ruolo di PM e Pre Sales.

A seguire ho iniziato la carriera commerciale, sempre rimanendo nel settore ormai diventato il mio mondo professionale, che non avrei mai più abbandonato.

Ho avuto esperienze via via più importanti e sempre gratificanti, fino a raggiungere ruoli apicali in tutte le aziende che negli anni hanno condiviso le mie visioni del mercato e dei clienti.

Dopo circa nove anni di attività presso Reuters, ho intrapreso la carriera commerciale in Dow Jones Telerate ricoprendo il ruolo di Sales Executive.

Successivamente, sfruttando la presenza della filiale Italiana di CQG, società americana specializzata nella fornitura di dati finanziari in real time e di sofisticati sistemi di analisi tecnica e grafica, ho ricoperto la carica di Country Manager.

Dopodiché, arrivando a tempi più recenti, sono entrato nel mondo del trading finanziario diventando il responsabile commerciale di Glesia, joint venture tra la società francese GL-Trade e l’italiana SIA.

Infine, l’ultima esperienza in ordine cronologico, chiusa nel luglio di quest’anno, è corrisposta al ruolo di Responsabile Business Development per l’Italia presso LIST SpA".

  • Qual è l’aspetto che più ti piace del tuo lavoro?

“Senza dubbio il rapporto con i clienti, la dialettica che via via si sviluppa sui vari temi, l’empatia che si riesce ad instaurare, anche quando ci si trova in condizioni non ottimali, o di diffidenza, arrivando ad ottenere la fiducia e, naturalmente, il raggiungimento di un accordo commerciale”.

  • Qual è l’anello di congiunzione tra tecnologia e finanza e come sono cambiate le tecnologie in ambito finance dagli anni ’90 ad oggi?

“Questa è una domanda interessante, che potrebbe avere una risposta partendo dal potentissimo monologo del replicante Roy Batty, tratto dal film “Blade Runner” di Ridley Scott del 1982, che recita:

«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.  E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia…»

Dalla fine degli anni ‘80 del secolo scorso ad oggi, di acqua ne è passata sotto i ponti.

E se pochi anni passati in questo settore, mettiamo 5 anni, possono essere rappresentati come un’era geologica, 40 anni potrebbero essere paragonati al tempo passato tra l’invenzione della scrittura moderna e l’avvento dei personal computer.

Siamo passati dalle grida in Borsa, agli ordini eseguiti in tempo reale sulle piazze di tutto il mondo e regolati in un batter di ciglia.

Dal Telex alle reti neurali.

Da velocità di 1200 bit al secondo, ai millisecondi (o in certi casi anche ai microsecondi), per l’esecuzione di qualsiasi ordine di qualsiasi asset class, su qualsiasi piazza finanziaria nel mondo.

Da esecuzioni basate su decisioni esclusivamente umane, al trading algoritmico dove la decisione è totalmente nelle mani di una macchina e da un software opportunamente programmato.

In un settore dove la minima variazione comporta oscillazioni anche importanti sui listini, e (come si suol dire) un battito d’ali di farfalla a Tokyo può provocare degli scostamenti epocali a Londra o a New York, la componente tecnologica, che ormai da molti anni regola la vita degli investitori di qualsiasi dimensione, ha un’importanza fondamentale nelle attività di investimento.

Ecco perché affidarsi ad una software house di lunga esperienza e di riconosciuta qualità, è sinonimo di sicurezza ed attenzione agli investitori ed ai fornitori di servizi, ovvero a buy side e sell side”.

  • Che cosa ne pensi delle tecnologie di EliData e quali sono i punti di forza che caratterizzano i prodotti EliData?


“La missione di EliData è quella di fornire soluzioni tecnologiche alla comunità finanziaria globale.

Nel mercato esistono ovviamente molte realtà simili, il panorama è sicuramente vasto e variegato.

Ciò che possiamo però sostenere con assoluta certezza, è che il mercato ha riconosciuto in EliData un partner tecnologico affidabile, reattivo, costantemente aggiornato, volto ad accompagnare i propri clienti tra la babele di normative, richieste, indicazioni ed imposizioni, provenienti dai regulator sia domestici che internazionali.

Cosa chiedono gli operatori finanziari?

Facilitare l’interpretazione di tutte le normative impattanti per gli operatori del settore; fornire soluzioni tecnologiche intelligenti e veloci, resilienti e ridondanti; ottimizzare i flussi di informazioni fondamentali tra i vari settori degli Istituti.  Il tutto con copertura multi-asset e multi market.

Sono richieste semplici?  Direi di no.

Sono richieste alle quali devono rispondere tutti gli ISV?  Direi di si.

Hanno tutti l’agilità per poter rispondere velocemente, professionalmente, adeguatamente?  A questa domanda risponderanno i clienti.

Quello che posso affermare è che il livello di preparazione, professionalità e competenza del team di EliData, è tra i più alti che ho incontrato nel mercato”.

  • Avendo tu lavorato in ambienti nazionali e multinazionali, quali sono, a tuo avviso, i punti di forza di un ambiente delle dimensioni di EliData?

“Efficienza e, aggiungo io, efficacia, sono due termini che fanno parte del DNA di EliData.

La nostra azienda conta circa 70 persone (dati di agosto 2022, in crescita) specializzate nel Capital Market, e forma con la capo gruppo TAS un’impresa di circa 700 persone, che abbraccia oltre al Capital Market, la monetica, i sistemi di pagamento, l’order routing.

Le dimensioni del gruppo, e la componente dedicata al mondo degli operatori mobiliari coperta da EliData, sono tali da poter reagire con estrema velocità ai frequenti stimoli provenienti dai mercati, dai trader, dai regulator. 

Consapevoli dell’importanza dei temi che gestiamo, e grazie ad un’agile struttura interna tra i diversi settori aziendali (produzione, deployment, assistenza, legal), siamo in grado di ottenere tempi minimi di fornitura delle nostre soluzioni, in ogni situazione ed in qualsiasi momento”.

  • Quali sono i valori e le competenze che vuoi portare all’interno di EliData?

“EliData è ben posizionata nel panorama Fintech italiano, ed ha già una buona presenza a livello europeo, sia come entità singola, sia a livello di gruppo.

Questo grazie alla realizzazione di prodotti e soluzioni software estremamente complessi ed allo stesso modo, estremamente affidabili e robusti.Mi sembra evidente che affiancando queste caratteristiche qualitative, che già hanno dimostrato il loro valore sul campo, ad una efficace campagna di comunicazione ad ogni livello, come la partecipazione ad eventi specifici siano essi social, in presenza, o tramite associazioni di settore, i margini di crescita derivanti dalla divulgazione delle nostre caratteristiche, non potrà far altro che il bene dell’azienda, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la penetrazione del mercato e quindi del nostro market share”.

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INTERVISTA A MARCO CONNIZZOLI

A cura di Claudia Segre

Iniziamo questo nuovo anno e ciclo di interviste au- torevoli con Marco Connizzoli, CEO di Elidata SpA che ci offre un’ampia panoramica sul Regolamento detto European Market Infrastructure Regulation, più conosciuto come EMIR poi modificato con il successivo e tanto atteso Regolamento EMIR Re- fit, a tre anni dalla sua messa in vigore ufficiale e monitorando con grande attenzione l’ultima fase di completamento (level 2) dell’attuazione inerente EMIR Refit ITS/RTS a far data dal 29/04/2024 che desta non poche preoccupazioni nonostante l’inten- to di EMIR Refit di migliorare e semplificare l’ar-chitettura regolamentare dei mercati europei.

Quali sono le motivazioni principali a suo avviso che hanno portato alla re- visione della regolamentazione? E quali le novità del nuovo regolamento sul tema derivati otc rispetto alla vecchia EMIR?

L’attuale regolamentazione EMIR nasce a fronte degli eventi del 2008 che hanno evidenziato l’impossibilità di delimitare le conseguenze del cedimento di un anello della catena, su tutte le altre istituzioni finanziarie.

La soluzione individuata è stata quella di creare un repository comune e globa- le, nel quale ogni soggetto doveva caricare tutte le proprie attività finanziarie in ambito derivati, in modo da poter effettuare delle analisi sulla esposizione di tutti i soggetti verso un eventuale anello debole o compromesso.

L’idea, di per sé, è stata sicuramente quella corretta ma l’implementazione del meccanismo per realizzarla non ha avuto lo stesso successo, per una serie di mortivi:

  • perché la prima versione di un progetto, come spesso accade, necessita di successivi aggiustamenti che emergono dall’esperienza e dai suggerimen- ti/difficoltà portati dai vari soggetti coinvolti, siano essi utilizzatori finali o

implementatori delle soluzioni tecniche;

  • a causa della strada scelta di lasciare un certo livello di autonomia ai Trade Repository, nell’implementazione della loro versione del repository stesso;
  • per l’enorme varietà di prodotti OTC, spesso eccessivamente articolati e complessi;
  • o ancora per la praticamente inesistente standardizzazione delle informa- zioni da comunicare al trade repository.

Possiamo dire che globalmente l’attuale regolamentazione EMIR ha raggiun- to solo in parte gli obiettivi prefissati.

Dal 2014 (anno di avvio della regolamentazione EMIR) ad oggi sono cambiate molte cose, una per tutte l’utilizzo sempre più diffuso della messaggistica ISO (nello specifico ISO 20022), che permette di standardizzare in modo estrema- mente puntuale la messaggistica, con un controllo stringente sul formato e sul dominio dei dati.

Tra le novità più rilevanti c’è l’esenzione del reporting per le transazioni in derivati OTC infragruppo.

Il perimetro delle FC (Financial Counterpart) viene ridefinito per quanto ri- guarda i fondi di investimento alternativi (FIA) e i loro gestori, che con Refit saranno assoggettati alla segnalazione dell’operatività in derivati.

In secondo luogo, i veicoli (sia societari che non) dedicati alla cartolarizzazio- ne di crediti sono esplicitamente esclusi dalla definizione di FC e quindi dal Reporting dell’operatività.

Vengono quindi introdotte esclusioni per i depositari centrali di titoli e fondi che servono piani di acquisto di azioni.

Infine, viene creata una nuova tipologia di controparte finanziaria denominata SFC (Small Financial Counterpart) non soggetta agli obblighi di segnalazione. Altre novità riguardano il clearing delle operazioni, dove viene definito il con- cetto di servizi di compensazione a condizioni commerciali eque, ragionevoli, non discriminatorie e trasparenti, che dovrebbe servire a calmierare i costi.

Ci sono inoltre alcune modifiche relative alle segnalazioni in delega delle FC per le operazioni effettuate con NFC (Non Financial Counterpart) ridefinendo ruoli e responsabilità.

Può darci qualche riferimento e commento in più sull’implementazione UPI e quindi come funzionerà a suo avviso per l’Outstanding dal 29 aprile 2024?

Sicuramente il fatto che il legislatore abbia pensato di risolvere il complesso pro- blema di identificazione di un prodotto derivato tramite l’adozione di un iden- tificativo univoco (UPI, ovvero Unique Product Identifier), è una cosa molto positiva che risolverà uno dei problemi dell’attuale implementazione di EMIR ma, come per tutte le novità, avrà bisogno di un periodo di “affinamento”.

Personalmente non sono tanto preoccupato della migrazione della codifica dei derivati da quella attuale all’UPI, che pur è una questione sicuramente rile- vante, quanto della migrazione dal vecchio EMIR al nuovo Refit che dovrà essere fatta dai Trade Repository.

Va infatti considerato che il numero dei campi da segnalare aumenterà in modo significativo e che pur nell’ipotesi che alcuni di questi nuovi campi possano essere dedotti dalle informazioni già presenti sul Trade Repository, alcune di queste necessiteranno di essere fornite dal soggetto segnalante.

Ci sono inoltre tutti gli aggiornamenti giornalieri come il Mark-To-Market o l’aggiornamento dei portafogli di collateralizzazione, che fanno riferimento alle informazioni contenute nel Trade Repository e che all’avvio del nuovo EMIR Refit dovranno continuare ad aggiornare le informazioni precedenti, pur in una nuova modalità.

Tra le modalità possibili un’idea potrebbe essere quella di effettuare, come prima cosa alla partenza del nuovo sistema, un refresh globale di tutte le infor- mazioni contenute nel nuovo Repository oppure, soluzione molto più invasiva ma sicuramente più “definitiva”, cancellare tutte le informazioni presenti sul vecchio il giorno prima dell’avvio della nuova regolamentazione, ed effettuare un caricamento massivo del nuovo Repository come prima cosa all’avvio.

Sicuramente va tenuto presente che alcuni soggetti hanno centinaia di miglia- ia di operazioni “attive” mentre altri poche decine o poche centinaia, per cui la modalità scelta per la migrazione dovrà sicuramente tener conto anche di questo.

Il tema dell’outstanding è comunque un tema rilevante e sicuramente uno dei punti da analizzare con attenzione in fase di progetto, dato che la corretta mi- grazione da vecchio a nuovo avrà forti impatti su tutte le attività di modifica, aggiornamento e cancellazione dei dati post partenza.

In che modo la tecnologia può aiutare le istituzioni finanziarie a risolvere le sfide provenienti dalla revisione della normativa? Inoltre, oltre all’aspetto tec- nologico, quali saranno secondo lei le attività e le soluzioni a contorno che potranno facilitare i compiti delle istituzioni finanziarie?

A partire dal 2014, anno dell’introduzione dell’attuale EMIR, le nuove sfi- de normative si sono susseguite con una certa frequenza. Ciò ha comportato per le istituzioni finanziarie un impegno progettuale estremamente rilevante e spesso, sia per il fatto che le asset class coinvolte erano differenti, sia perché i sistemi coinvolti nel progetto non erano sempre gli stessi e talvolta anche gli uffici di competenza erano diversi, si è proceduto con soluzioni tecnologiche dedicate. Una soluzione per ognuna delle normative da ottemperare.

Il legislatore ha però lavorato negli ultimi anni cercando di mettere a fattor comune tutto ciò che poteva essere messo. Ha dapprima standardizzato il for- mato di segnalazione unificando nell’ISO 20022 tutte le forme tecniche neces- sarie e tutti i prodotti finanziari. Quindi oggi EMIR Refit ha tra le sue grosse novità proprio la standardizzazione delle segnalazioni utilizzando appunto il formato ISO 20022.

Tutte le informazioni anagrafiche hanno ed avranno lo stesso formato, vedi il codice LEI, ora necessario per tutti i soggetti coinvolti. Sulla stessa linea anche la standardizzazione del metodo di identificazione del prodotto finanziario, ISIN Code laddove possibile e UPI per la nuova normativa EMIR per i pro- dotti derivati.

Per queste ed altre ragioni io credo che la miglior soluzione per un’istituzione finanziaria sia quella di dotarsi di una soluzione unica per tutte le normative, in grado di mettere a fattor comune le informazioni anagrafiche, e possibilmente già integrato con i più diffusi sistemi banca (i sistemi dove normalmente risie- dono le transazioni oggetto delle segnalazioni di transaction reporting).

Naturalmente riveste grande importanza anche la capacità di una soluzione tecnologica di questo tipo, in modo da quadrare le informazioni end-to-end per garantire la correttezza del lavoro svolto.

Va però detto che oggi una soluzione tecnologica, pur completa, robusta e conforme, non può essere sufficiente in un contesto in continuo cambiamento come quello delle normative di compliance.

La gestione di una problematica così complessa e mutevole richiede certa- mente uno strumento tecnologico affidabile ma anche, contemporaneamente,

delle risorse professionali con competenze trasversali (tecnologiche, funzio- nali, legali) in continuo aggiornamento sulle evoluzioni normative, in grado di effettuare verifiche non solo tecniche ma qualitative e di consistenza delle segnalazioni fatte.

A mio avviso oggi la soluzione vincente è l’implementazione di un servizio di BPO (Business Process Outsourcing) che includa sia la componente tecnologi- ca che la componente di gestione del processo, dalla sorgente alla destinazione con verifiche puntuali sulla correttezza del lavoro svolto.

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GRS – SFTR solution. “Oltre il software”

In EliData stiamo lavorando costantemente per assicurarci che i nostri clienti siano pronti ad affrontare al meglio l’arrivo di SFTR, il nuovo regolamento europeo sulle operazioni di finanziamento tramite titoli.

“Oltre il software”.

Poche parole che riassumono l’approccio del nostro team: conoscenza, competenza, professionalità e gestione completa del progetto. “Credo in questo approccio come generatore di fiducia” - così commenta Marco Connizzoli, AD di EliData - “Sono convinto che la fiducia non si crei con la mera vendita di software, ma con la gestione completa del progetto che porta alla soluzione ottimale”.

Ecco il numero che per noi significa fiducia: 40.

Quaranta sono le istituzioni finanziarie che ci hanno scelti o hanno rinnovato la fiducia nei nostri confronti utilizzando GRS (Global Reporting System).